In questo momento storico, così drammatico e travagliato, affermare che l’antidoto ai problemi del mondo e ai propri drammi è “la persona” pare poco, pare ingenuo. Servirebbe molto di più, vien da pensare. Perché invece è così decisivo? Che cosa permette alla persona di stare davanti a tutto e a tutti senza temere, senza cedere, libera e lieta?
Tutti i giorni sperimentiamo che non basta affannarsi in tante cose – seppur belle – per tentare di cambiare quello che non va e poter essere contenti. Ma quindi su cosa puntare perché ognuno possa godere di tutto dentro ogni circostanza, bella o brutta? Per alzarci ogni mattina determinati a stare di fronte alle difficoltà e alle sfide che ci aspettano, senza cercare vie di fuga o guardare da un’altra parte?
Sono questi gli interrogativi che ci interessa mettere a tema il 25 e il 26 giugno nella manifestazione che, dopo due anni di pandemia, proponiamo in presenza nello spazio Polaresco di Bergamo. Ai testimoni – in vari ambiti – che inviteremo, vogliamo chiedere: in che cosa consiste e che tratti ha l’io che può cambiare se stesso, la sua storia e quella del mondo?
Aiuterà ad entrare nel tema anche il film “Vivere senza paura nell’età dell’incertezza” realizzato per il Meeting di Rimini nel 2021, il cui percorso mette a fuoco l’irriducibilità del nostro io, mosso dal desiderio di non censurare nulla e di tenere gli occhi ben aperti. E che non smette di ricercare la verità, la bellezza, la giustizia e Ciò gli che riempie il cuore.
La manifestazione sarà anche l’occasione per ricordare il Centenario della nascita di don Luigi Giussani (1922 – 2022).
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